mercoledì, settembre 27, 2006

Staminali da embrioni morti "naturalmente".

La notizia apparsa in questi giorni, di uno studio dell'Università di Newcastle, per ottenere cellule staminali da embrioni non più vitali, riaccende il dibattito tra le differenti posizioni sul tema della ricerca sulle cellule staminali embrionali.
 
 
Di seguito, un commento di P. Cristián Borgoño, Dottorando in Bioetica
 
 
La notizia sulla possibilità di isolare cellule staminali da embrioni morti durante i procedimenti di fecondazione "in vitro", sembra seguire, con modalità ed intenti analoghi, il presunto scoop di una tecnica "salvaembrioni", presentato qualche settimana fa, ed anche per questo pone quindi non pochi interrogativi.
 
Anche prescindendo da valutazioni sulla stessa fecondazione "in vitro" degli embrioni, per noi cattolici non accettabile, rimarrebbe comunque il problema principale delle modalità per stabilire che l'embrione sia effettivamente non più vitale, e quali possano essere gli strumenti di controllo per prevenire eventuali abusi.
 
Ad esempio è tuttora aperto il confronto tra quali siano gli elementi per stabilire se l'embrione sia davvero non più vitale, e non c'è nemmeno concordanza tra i ricercatori. Per alcuni il discriminante è la cessata duplicazione cellulare per altri questo criterio non è sufficiente per accertare la morte del'embrione.
 
Anche volendo ragionare su una ipotesi simile, sarebbe quindi necessario stabilire prima quali siano i criteri universali per determinare quando un embrione si possa considerare non più vitale.
 
Come per il caso della "tecnica salvaembrioni" di Lanza già accennata, ci sorge quindi il dubbio che stia diventando prassi diffusa comunicare come "scoperte" conoscenze già consolidate, che vengono semplicemente applicate al campo delle staminali, ed in alcuni casi fornendo al pubblico ed ai media informazioni incomplete.
 
E ci sembra, più che l'annuncio di una tecnica che potrebbe permettere di superare obiezioni etiche riguardanti la ricerca sugli embrioni, un modo per attirare attenzione pubblica ed istituzionale (e quindi pure possibili finanziamenti) e per giustificare una forma di sperimentazione (quella sugli embrioni) che invece forse dimostra ogni giorno di più i propri limiti e (oltre a non essere eticamente accettabile) non riesce a portare forse risultati sufficienti per motivarne, anche dal solo punto di vista politico ed economico, la prosecuzione.
 
 
P. Cristián Borgoño
Dottorando in Bioetica
 
 
Links Ansa:
 
 
 
 
Link PubMed allo studio  Derivation of human embryonic stem cells from developing and arrested embryos